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Mojito: ricetta originale e attuale – Cocktail

28 giovedì Nov 2013

Posted by b3cks23 in Storia dei Cocktail

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007, Ernest Hemingway, Francis Drake, Havana, lime, menta cubana, Mojito, Richard Drake, yerba buena

mojitoIl Mojito è forse uno dei cocktail più famosi e più di moda degli ultimi anni, sia la sua origine che la sua preparazione sono molto discutibili e fonte di discussione tra bevitori e barman.
Iniziando come al solito dalla leggenda, il Mojito sembrerebbe essere apparso sulle scene per la prima volta intorno al 1500, quando Sir Francis Drake, esplorare approdato all’Havana, arrivò a Cuba per saccheggiare la città del suo oro. Un suo socio, di nome Richard Drake, avrebbe creato una prima versione del Mojito, con ingredienti quali una specie di rum dell’epoca, dello zucchero, del lime e della menta.
Altra versione è quella che accosterebbe a degli schiavi africani la sua origine, in quanto questi lavoravano nei campi di canna da zucchero cubana e il nome “mojito” nasce dalla parola africana di “mojo” che significa mettere un po’ di magia.
Storia forse più veritiera e documentata è quella del famoso barman del Bodeguita di Cuba Angelo Martinez, il quale preparava questo cocktail ad Ernest Hemingway. Collegando in questo caso il nome del cocktail alla parola spagnola mojadito, che significa “umido”.
La ricetta ufficiale prevede la presenza del Rum, dello zucchero di canna bianca, del lime e della menta, menta che è per i cubani solo la Yerba Buena, che cresce naturalmente ed è molto più dolce di quella che noi conosciamo e usiamo regolarmente. La ricetta cubana prevede quindi la presenza di uno zucchero di canna bianco e non scuro come viene usato generalmente, questo perché si scioglie molto più rapidamente. Il lime non viene pestato a cuba, ma spremuto dopo aver leggermente pestato la menta con tutto il suo gambo, non solamente le foglie. Qui sorge uno dei dubbi più frequenti: pestare o no la menta? La risposta migliore che si può dare e che si può anche notare da come i cubani preparano questo drink mojitoè NO. Non si pesta la menta come si fa con il lime, ma si preme leggermente per lasciare uscire i suoi oli essenziali. In seguito a questa operazione viene inserito il rum, mescolato bene insieme allo zucchero e al succo di lime e verrà aggiunta della soda e altra menta a decorazione. Altra caratteristica diversa da quella conosciuta è la presenza di ghiaccio a cubetti e non il tipico crushed ice.
Una variante amata da Ernest Hemingway prevedeva l’inserimento di due tipi di rum, il primo chiaro ed il secondo ambrato invecchiato dai sette anni in su. Ha un gusto più deciso, non aumentando il tasso alcolico, perché un rum più invecchiato diventa più dolce non più forte.
Il mojito è decisamente un drink estivo, dati gli ingredienti che lo contraddistinguono, richiederlo durante l’inverno potrebbe voler dire bere un drink meno dolce, in quanto la menta invernale è più forte di quella estiva.
Curiosità: Il mojito nel 2002 ha svolto un ruolo di primo piano in una scena del James Bond film di Die Another Day. Nella scena James Bond usa il mojito per sedurre Jinx (interpretata dalla bellissima Halle Berry).

Per finire vi lascio un video che riproduce perfettamente quella che è la preparazione cubana della Bodeguita.

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Martini Cocktail e 007

14 lunedì Ott 2013

Posted by b3cks23 in Storia dei Cocktail

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007, agitato non mescolato, casino royale, James Bond, Jerry Thomas, John D. Rockefeller, Martini, old tom gin, Vesper Lynd

martini dry 007La storia vorrebbe che un barista di nome Martini, originario di Arma di Taggia in Liguria, emigrato negli Stati Uniti, avesse creato la miscela attorno al 1910 presso il Knickerbocker Hotel di New York in onore di John D. Rockefeller. 

Altre versioni vedono il cocktail nascere un decennio prima dall’estro di un tale Martinez (ecco perché molti sostengono che il Martinez cocktail sia il padre del Martini) di New Orleans o da una cittadina della California di nome Martinez. Qui infatti una targa in bronzo reca scritto: “In questo luogo, nel 1874 Julio Richelieu, barista, ha servito il primo Martini a un minatore che, entrato nel suo saloon aveva chiesto qualcosa di speciale. Gli venne servito un ‘Martinez Special’. Dopo tre o quattro bicchieri la ‘z’ si era persa per strada.”

Ancora prima, intorno al 1860, pare che Jerry Thomas, titolare di un bar a San Francisco presso l’Occidental Hotel sulla Montgomery Street, avesse servito un cocktail di nome Martinez ad un cliente, un minatore d’oro in viaggio verso la città di Martinez. La ricetta per il Martinez di Thomas era composta da gin Old Tom, vermouth dolce, un aggiunta di maraschino e amari, con una fetta di limone e due trattini di sciroppo. Ricetta come vedremo che si discosta da quella attuale, vista la presenza di prodotti dolci.

007 martiniL’agente 007, meglio conosciuto anche come James Bond, oltre ad essere un agente segreto infallibile e un playboy, sarà ricordato anche per la sua dedizione all’alcool. Come dimenticare la famosa frase “Agitato, non mescolato” del Martini con vodka in Casino Royale del 1953. Questo cocktail richiesto da James Bond si chiama Vesper Martini, composto da Gin, Vodka e Kina Lillet (oggi più conosciuto come Lillet Blanc). Il drink viene ordinato da 007 in memoria di Vesper Lynd, una bondgirl di cui era innamorato. Nella ricetta di James Bond, i distillati vengono shakerati e non mescolati, dovrà essere servito ovviamente in coppa Martini precedentemente raffreddare con una scorza di limone. Bond inoltre afferma di amare questo drink per il suo gusto dolce e amaro, come il rapporto che lui ha con le donne. Per chi già conosce questo cocktail e lo apprezza, sa bene come la giusta tecnica di preparazione preveda il cosiddetto Stirring (mescolare appunto) all’interno del Mixing Glass con del ghiaccio, per poi versare il tutto nella coppa Martini con lo strainer per bloccare il ghiaccio. Ancora meglio, come gli intenditori conoscono, dopo aver versato nel mixing glass il Martini Dry (rigorosamente Dry mi raccomando, non rosso come in alcuni casi si sente per errore proprio in James Bond), si mescola bene e si butta il vermouth lasciando solamente il sapore di questo nel bicchiere. A questo punto sarà versato il Gin e mescolato nuovamente con ghiaccio.
Un’ultima curiosità per spiegare la frase di 007: alcuni sostengono che shakerando invece che mescolando, si introduce più aria nel drink migliorandone il sapore. Infine proprio sulla frase ci sono dei dubbi e delle discordanze, infatti girando nel web ho scoperto come molti persone sostengano che tale frase non appaia mai nei romanzi, ma solamente nei film.

Ricetta Martini dry attuale: gin, vermouth (martini) dry, zest lemon peel o oliva

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