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avana, Bacardi, club de cantineros, Cuba, fidel castro, gangster, gilda lois, juan aldin, proibizionismo, Rum
Questa è una storia molto particolare di un gruppo di bartender che nel XX secolo hanno visto il loro splendore nell’arte della mixologist a Cuba. Una società di bartender di elite soprattutto nel periodo del proibizionismo americano, dei Daiquiri e del Floridita.
Questo “club” è tendenzialmente dimenticato da tutti, ma Bacardi sta cercando ultimamente di riportarlo alla luce con l’idea di formare un gruppo di bartender che insegnano e si aiutano a vicenda a far crescere il loro ruolo all’interno della società. Il primo incontro di questo nuovo gruppo è avvenuto prima della finale del Bacardi Legacy in Inghilterra, Joerg Meyer, proprietario de Amburgo Le Lion, ha parlato in questa occasione ricordando il periodo d’oro del rum cubano. Nei giorni di discussione, i fondatori hanno incentrato le argomentazione sulla necessità del fondamentale utilizzo di ingredienti freschi, la comprensione degli odori e dei sapori, argomenti per nulla lontani da quelli del Cantineros di una volta.
Come ben sappiamo e già discusso ampiamente in questo blog, il periodo di maggior splendore per i locali di Cuba è sicuramente il periodo degli anni 1920-1933 del proibizionismo americano, periodo in cui americani ogni giorno calpestavano il suolo cubano per recarsi nei migliori bar de l’Avana in cerca di alcool, proibito nel proprio territorio. E’ proprio in questo periodo, precisamente il 28 maggio 1924, che nasce il Club de Cantineros a Cuba. Non erano solo bevitori a spostarsi, ma anche gli stessi barman a muoversi in cerca di posto di lavoro. In risposta a questa grande richiesta di lavoro, il Club ha voluto attrezzarsi cercando di garantire ai barman una carriera lavorativa di livello che li portasse ad invecchiare praticando una seria professione. Il Club premeva perchè ci fossero giornate lavorative di 8 ore, 6 giorni lavorativi e uno stipendio minimo adeguato per ogni membro del Club stesso, ma senza mai volersi considerare come al pari di un sindacato.
Inizialmente il club era formato da 25 soci e 16 cosidetti fondatori, a volte aziende che avevano fornito il loro supporto finanziario. Su tutte, due erano quelle maggiori: Compania Ron Bacardi SA e Pedro Domecq y Compania. Anche la Coca-Cola partecipò. Bacardi dunque è stata l’unica compagnia di spiriti che ha partecipato sin dall’inizio. L’adesione però al club non era permesso a tutti, anzi era fatta una rigida selezione per sfoltire la grande massa di barman che negli anni 20 passavano per l’Avana.
Nel 1929 da ricordare il Festival del Cantinero, volto a pubblicizzare ed espandere i progetti del Club: una volta l’anno, baristi di tutto il mondo si riunivano a l’Avana per “El dia del Cantinero”. Un anno dopo fu pubblicato anche il primo libro di ricette del Club del Cantinero, chiamato Manuale Oficial. Il libro venne pubblicato con l’aiuto della Bacardi e raccoglieva numerose ricette molto dettagliate che consigliava prodotti anche rari per quell’epoca a Cuba. In seguito venne aperta anche una scuola per barman denominata La Clases del Coctelaria. Nel 1935 invece fu organizzata la prima gara di cocktail, il premio per il primo posto andò a Juan Aldin, che vinse con il suo Gilda Lois.
Negli anni 40-50 ha continuato con forza la propria attività, raccogliendo fondi anche per una nuova sede. Del 1948 è la pubblicazione del suo libro più famoso El Arte del Cantineros – Los vinos y los liquores. All’interno erano descritte molte ricette, ma anche la conoscenza e la filosofia del bartender. Negli anni 50 l’arrivo dei gangster ha portato un po’ scompiglio anche al club che però ha continuato la sua attività. Diversamente dal 1959, periodo della rivoluzione di Fidel Castro, pur riuscendo a rimanere aperto, il club subì un cambiamento per colpa del regime comunista che lo introdusse nella rete sociale del governo. Il club esiste ancora oggi, ma con una concezione molto lontana da quella della sua nascita.