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007, agitato non mescolato, casino royale, James Bond, Jerry Thomas, John D. Rockefeller, Martini, old tom gin, Vesper Lynd
La storia vorrebbe che un barista di nome Martini, originario di Arma di Taggia in Liguria, emigrato negli Stati Uniti, avesse creato la miscela attorno al 1910 presso il Knickerbocker Hotel di New York in onore di John D. Rockefeller.
Altre versioni vedono il cocktail nascere un decennio prima dall’estro di un tale Martinez (ecco perché molti sostengono che il Martinez cocktail sia il padre del Martini) di New Orleans o da una cittadina della California di nome Martinez. Qui infatti una targa in bronzo reca scritto: “In questo luogo, nel 1874 Julio Richelieu, barista, ha servito il primo Martini a un minatore che, entrato nel suo saloon aveva chiesto qualcosa di speciale. Gli venne servito un ‘Martinez Special’. Dopo tre o quattro bicchieri la ‘z’ si era persa per strada.”
Ancora prima, intorno al 1860, pare che Jerry Thomas, titolare di un bar a San Francisco presso l’Occidental Hotel sulla Montgomery Street, avesse servito un cocktail di nome Martinez ad un cliente, un minatore d’oro in viaggio verso la città di Martinez. La ricetta per il Martinez di Thomas era composta da gin Old Tom, vermouth dolce, un aggiunta di maraschino e amari, con una fetta di limone e due trattini di sciroppo. Ricetta come vedremo che si discosta da quella attuale, vista la presenza di prodotti dolci.
L’agente 007, meglio conosciuto anche come James Bond, oltre ad essere un agente segreto infallibile e un playboy, sarà ricordato anche per la sua dedizione all’alcool. Come dimenticare la famosa frase “Agitato, non mescolato” del Martini con vodka in Casino Royale del 1953. Questo cocktail richiesto da James Bond si chiama Vesper Martini, composto da Gin, Vodka e Kina Lillet (oggi più conosciuto come Lillet Blanc). Il drink viene ordinato da 007 in memoria di Vesper Lynd, una bondgirl di cui era innamorato. Nella ricetta di James Bond, i distillati vengono shakerati e non mescolati, dovrà essere servito ovviamente in coppa Martini precedentemente raffreddare con una scorza di limone. Bond inoltre afferma di amare questo drink per il suo gusto dolce e amaro, come il rapporto che lui ha con le donne. Per chi già conosce questo cocktail e lo apprezza, sa bene come la giusta tecnica di preparazione preveda il cosiddetto Stirring (mescolare appunto) all’interno del Mixing Glass con del ghiaccio, per poi versare il tutto nella coppa Martini con lo strainer per bloccare il ghiaccio. Ancora meglio, come gli intenditori conoscono, dopo aver versato nel mixing glass il Martini Dry (rigorosamente Dry mi raccomando, non rosso come in alcuni casi si sente per errore proprio in James Bond), si mescola bene e si butta il vermouth lasciando solamente il sapore di questo nel bicchiere. A questo punto sarà versato il Gin e mescolato nuovamente con ghiaccio.
Un’ultima curiosità per spiegare la frase di 007: alcuni sostengono che shakerando invece che mescolando, si introduce più aria nel drink migliorandone il sapore. Infine proprio sulla frase ci sono dei dubbi e delle discordanze, infatti girando nel web ho scoperto come molti persone sostengano che tale frase non appaia mai nei romanzi, ma solamente nei film.
Ricetta Martini dry attuale: gin, vermouth (martini) dry, zest lemon peel o oliva